XX secolo – Il ritorno a Roma

Il bisnonno Domenico studierà per diventare perito elettrotecnico, si sposerà nel 1902 con Ida Bulgarelli (1877-1967). Trasferitosi a Roma, con la moglie e le due figlie, Maria (n.1904-m.1944) e Carolina (n.1908-m.1978), andranno ad abitare nel Rione Monti al civico n.27 dell’ormai scomparso Vicolo del Lauro (spazzato via dal Piano Regolatore di Roma ideato nel 1908 da Edmondo Sanjust di Teulada e dagli architetti Valerio e Alessio Moretti) che si trovava nella zona dei Fori Imperiali, nelle vicinanze tra Via in Miranda e Via Cavour, alle spalle del Tempio di Antonino Pio e Faustina.

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Centro storico monumentale di Roma prima dello sventramento per creare Via dell’Impero (attuale Via dei Fori Imperiali)

 

 

 

 

 

 

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Particolare del centro storico – l’antica Via Salara, Vicolo del Lauro

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Prospetto del palazzo del Vicolo del Lauro n.27 alle spalle del Tempio di Antonino Pio e Faustina

 

 

 

 

 

 

 

Qui nascerà mio nonno Aldo (n.1911 – m.1991). Domenico aveva una bottega di apparecchi e ricambi elettrici in Via Panisperna 59. Lo sventramento della zona dei Fori Imperiali, voluto dal Duce Benito Mussolini che mise in atto il Piano Regolatore del 1908, inizio dal 1924 e terminò nel 1940. Mentre invece la fase burocratica di esproprio e di sgombero iniziò qualche anno prima. Mussolini promise, e mantenne, nuove abitazioni in nuovi centri abitativi, Garbatella, Tor Marancia e Pietralata, a tutti coloro che furono coinvolti in questa colossale e mastodontica operazione di riqualificazione del centro storico monumentale della città. La Garbatella fu costruita tra il 1920 e il 1930, mentre la borgata di Pietralata (ex Sub-Nomentano) tra il 1930 e il 1935. Nell’attesa di ricevere un’alloggio definitivo, Domenico e tutta la sua famiglia si trasferirono nell’antica cittadina di Chiusi (Toscana), in Piazza XX Settembre n.3 (lato sinistro del campanile), dove nascerà Carmela (n.1920-m.2005).

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Piazza XX Settembre – CHIUSI

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Cattedrale (Parrocchia di San Secondiano) – CHIUSI

 

 

 

 

 

 

 

Ritornati a Roma alla fine degli anni ’30 andarono a vivere a Tor Marancia, solo nel 1936 ebbero in concessione un’abitazione al Sub-Nomentano (l’attuale Pietralata) Padiglione n.58.

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Planimetria generale della Borgata Pietralata (1937)

Le abitazioni dove andarono a vivere erano chiamate “casette da 7 lire” per via della pigione che si pagava ogni mese, erano a un piano, prive di bagni, di cucine e dell’acqua corrente. Il 17 febbraio del 1944 Domenico e la sua famiglia passeggiavano tra Piazzale del Verano e San Lorenzo. All’improvviso suonò l’allarme antiaereo avvertendo l’arrivo degli aeroplani americani, cominciarono a cadere le bombe. Una di esse cadde proprio vicino a loro, partì una scheggia che tagliò di netto la testa di sua figlia Maria facendola rotolare per strada, il corpo non cadde subito a terra ma continuò a camminare per alcuni metri, fino a quando un soldato tedesco, disgustato dalla terribile scena, intervenne dandogli una spinta per farla cadere. Domenico era conosciuto a Pietralata come “il professore”, era maestro presso la scuola Vittorio Veneto in Via Pomona, terminerà la sua carriera lavorativa come impiegato contabile. Muore a Roma nel 1954 e venne sepolto nel Cimitero Monumentale del Verano assieme a sua figlia Maria, nel 1967 lo seguirà la moglie Ida e nel 2005 l’altra figlia Carmela. Mio nonno Aldo si sposerà a Roma con mia nonna, Fernanda Chirieletti (n.1916 – m.1994), nella Chiesa di San Michele Arcangelo a Pietralata, avranno ben otto figli, Laura, Franco, Paolo, Enzo, Domenico, Alfredo, Giuseppina e Maria che gli daranno ben diciassette nipoti. I miei genitori, Enzo e Teresa D’Este (figlia di Giovanni e Susanna Candito) si sposeranno a Roma nel 1969 e avranno, oltre a me, altri tre figli, Domenico, Andrea e Elisabetta.

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